14 agosto, giovedì | Feodosija - Rostov na Donu | |
Partiamo da Feodosija alle 7 del mattino, la giornata è bella, l'aria fresca, siamo tutti contenti, ma decidiamo di non fermarci a fare il bagno, non si sa mai, in un giorno e mezzo dobbiamo arrivare a Rostov Sulla strada ci ferma la polizia e controllando il libretto dell'auto di Vincenzo, dice che non è intestata a lui e che occorrerebbe una carta notarile tradotta. Hanno perfettamente ragione, ma noi siamo inamovibili e certi di quello che diciamo: - Vede, la sua ditta ha lo stesso nome come il suo cognome, è precisamente suaCi sentiamo pure scemi a dire queste cose, gli facciamo vedere che la macchina con la targa è inserita nel visto e che quindi vuol dire che l'ambasciata ha autorizzato la guida (!!?). Per fortuna si vede subito che i poliziotti non sono dei piantagrane, ci lasciano andare sorridendo Arriviamo in frontiera alle 8,50 e perdiamo i traghetti delle 8.15 e 9.15 Poi perdiamo anche quello delle 10.15 perché, arrivati al controllo dei soldi, ci dicono che non possiamo averne più di 1500 a testa, invece alla frontiera di ingresso ci avevano espressamente detto (mi ricordo ancora il poliziotto che parlava italiano e che ce lo confermava) che se ne potevano portare tremila con la dichiarazione. Il tipo esce e ci porta un foglio (con la data del '99) nel quale c'è scritto 1500. Michal gli fa notare la data, lui insiste, ci dice che dobbiamo tornare e mettere i soldi in banca. Cominciamo a discutere, io non so se mettermi a piangere o meno, non ne ho voglia, poi Michal mi dice che ha capito che loro accetterebbero un "regalo", dipende, quanto? 20 euro, va beh, si può fare. Paghiamo anche la tassa della frontiera che sono 10 dollari e poi il soldato ci dice che il controllo passaporti, a noi, lo può fare solo il suo capo. Aspettiamo abbastanza nervosi, comincia a fare caldo, siamo al sole, abbiamo già passato la cancellata e ora siamo dentro la frontiera. Non c'è un bar, un chiosco, nulla, ci sono i moscerini, (abbiamo ancora le prugne di due giorni fa che ormai stanno fermentando. Michal non vuole buttarle). Aspettiamo. Ogni tanto io vado a bussare per chiedere quando arriva il capo, perché, nel frattempo, passa anche il battello delle 11,15. Mi mandano via. Mi secco. Gli dico che un altro battello non lo possiamo perdere e in risposta lui mi dice che il prossimo è all'una e mezza.... c'è la pausa pranzo. Che nervoso.. Ci dicono di stare in macchina, con questo caldo? No, noi stiamo tutti in una striscia di ombra tra i due gabbiotti, la scena più o meno come in Miracolo a Milano di De Sica, solo che lì erano tutti raggruppati cercando di stare nell'unica striscia di sole.. Lì c'è il cambio, quindi Aurelio che ha ancora grivni ukraini cambia in rubli, noi li abbiamo finiti e non cambiamo gli euro perché ci si perde il 10% Finalmente il capo arriva e ci timbra i passaporti, passiamo la barriera e arriviamo al mare all'imbarco. Il tipo che è lì ci fa mettere di sbieco e poi fa accodare le altre 10 macchine che arrivano, all'undicesima dice di mettersi alla mia destra per iniziare una nuova coda. Tempo mezz'ora ci sono già 6 code... e mi sembra che le prime due alla mia sinistra siano più avanti di me e pronte a passarmi davanti. Vado dal tipo e gli dico che devo passare prima io, lui dice di stare tranquilla, cerco, con gran sforzo, di smettere di avere questi pensieri idioti e di concentrarmi su qualcos'altro. Scendo e vado a informarmi della strada che ci aspetta con i passeggeri delle auto targate Rostov. Ne sanno meno di me. Finalmente arriva il traghetto, 10 minuti e tutte le macchine accendono il motore, e poi, per la serie, in quale fila mi metto? parte la fila alla mia sinistra. Mi imbestialisco e allargandomi un po' mi infilo da sinistra, per fortuna Marco, che è lui alla guida mi sta dietro. Ci troviamo sul battello i primi ad uscire, in centro. La traversata impiega mezz'ora, c'è il tempo di andare a farsi un panino.. Non c'è il bar, ma una signora che ha due grosse borse con le rotelle dalle quali tira fuori pentolini, salsicciotti, salse, sacchi di pane e thermos: caffè, the... Quando attracchiamo fanno prima scendere tutti quelli che attraversano a piedi e così davanti a noi c'è una coda di una cinquantina di persone, poi finalmente ci lasciano sbarcare e ci dicono di incolonnarci tutti in un lungo corridoio cintato col filo spinato tipo lager. Ora bisogna scendere e fare di nuovo la coda. Passa un'altra mezz'ora buona, poi cominciamo noi, ma qualcosa non va: - Non avete il voucher! I toni si fanno accesi, il tipo chiude il finestrino e se ne va. Torna dopo un quarto d'ora e comincia a farci passare... Uno alla volta cominciamo ad uscire dal tunnell recintato (ma la macchina è ancora lì). Nel frattempo nella direzione opposta alla nostra arriva una macchina bianca pazzesca, lunga 8/10 metri, di quelle che servono per pubblicizzare qualcosa e fa un mucchio di manovre per riuscire ad entrare nel tunnel in senso inverso. Ma torniamo a noi che siamo per metà fuori e per metà dentro, il nostro controllo passaporti si è fermato di nuovo, hanno perso il foglietto d'uscita allegato al visto russo che c'era nel passaporto di Marketa. Discutono mezz'ora, c'era, non c'era, intanto comincia a piovere, dopo cinque minuti la pioggia si trasforma in un'acquazzone pazzesco, le guardie vanno a prendersi tutte l'impermeabile, intanto qualcuno trova il foglietto. - Le macchina mettetela lì e ci fanno uscire dal tunnell, ma rivogliono di nuovo tutti i passaporti, ora vanno dal capo. Aspettiamo sotto la pioggia torrenziale un'ora di nuovo, Michal mangia le prugne sciacquandole sotto la pioggia, mi rendo conto del passare delle ore non guardando l'orologio, ma vedendo il traghetto che ogni ora scarica macchine e pedoni. Ho un nervoso... Torniamo per la quinta volta al gabbiotto - e i nostri passaporti?Ora mi manda via in malo modo - Andate in macchina e aspettate!!Noi continuiamo invece a stare lì sotto la pioggia Finalmente da un cancello esce un tipo tutto incappucciato con i nostri passaporti e li dà a quello del gabbiotto. Noi ci avviciniamo tutti come api sul miele. Quello imperterrito continua a timbrare e a far passare la gente del quarto o quinto traghetto. Noi, stoici e imperturbabili, sotto la pioggia, con l'acqua che scivola sui nostri volti disperati, lo fissiamo per fargli venire il senso di colpa. Non gli viene un accidenti di senso di colpa e anzi questa volta ci urla di andare in macchina chiudendo la portina dalla quale lo fissavamo! Sconsolati andiamo in macchina. Dopo un po' arriva uno e ce li porta!!! - Bene!!! No, aspetta.... ma ne manca uno![naturalmente l'epiteto solo mentalmente, anche se l'espressione era chiara sulle facce furiose] - Aspettate un momentoMi stanco perfino a raccontarlo, quello torna dopo un quarto d'ora con l'ultimo passaporto e finalmente ce ne andiamo. Aurelio che non aveva mai passato una frontiera terreste ha lo sguardo allucinato, ma sembra sollevato.. crede di aver finito.. E invece il brutto deve ancora cominciare...
Ora siamo in un grande spiazzo e dobbiamo pagare la tassa di frontiera, entriamo nel gabbiotto e le tipe si prendono i libretti delle macchine. Non ci capiscono niente e quindi li mettono da parte e fanno passare altri. Mi arrabbio ed entro, parlando in russo riesco a farmi capire e trovo io le voci che interessano da riportare sulle ricevute. Ma quella fa una ricevuta sola!! E no! Usciremo da due frontiere diverse abbiamo bisogno di due ricevute! La tipa è seccatissima, ci fa passare avanti altra gente e poi torna nel primo ufficio per stornare la ricevuta e farne due. Finito? No, ora c'è il controllo delle macchine e dei soldi. Aprono il nostro bagagliaio e cominciano a discutere se possiamo o no andare a fare agenzia matrimoniale in russia se abbiamo un visto turistico. Noi ci andiamo solo per turismo.. abbiamo lavorato in Ukrajna. (Avremmo potuto farci fare il visto di lavoro, ma in Russia non te lo danno se non c'è una ditta partner che ti invita). Il tipo vuole sequestrarci i libri di presentazione degli uomini, poi cambia idea e ci dice di andare a contare i soldi. Io ci vado e scrivo sul foglio quanto ho, lui vuole che li conti, io li conto davanti a lui e non so come mi esce una somma diversa da quella che gli ho detto, lui immediatamente timbra il foglio che avevo scritto e mi dice che ho un grosso problema che ho una grossa multa: 2790 euro. Perché ho dichiarato 900 euro in più di quelli che ho. Nel frattempo arriva Michal che sentendo cosa succede si mette a urlare e mi dice che gli dà il giro alla scrivania. Io mi metto a piangere e lo mando fuori e dico al tipo di perdonarmi che sono una scema che adesso lui (Michal) è arrabbiato. Quello vuole 150 euro per mettere tutto a posto - Sa, io devo annullare il foglietto Il foglietto che si era precipitato a timbrare appena ha scoperto che la cifra non corrispondeva.. Io piango come in una tragedia greca, facendo anche singhiozzi che non mi riesce molto difficile perché lo stress e la stanchezza che ho accumulato così si sfogano. Michal sa già il copione e ora non entra. Aspetta fuori. Quello dopo un po' si stufa o si spaventa che faccio troppo rumore, non so, comunque mi dice di scrivere di nuovo i foglietti. Io esco, facendo bene attenzione a non cambiare immediatamente umore, anche se un sorriso o una risata tenta di uscire dalla mia bocca. Scriviamo di nuovo tutti e tre i foglietti e quello, forse per riprendere un po' dell'autorevolezza perduta desistendo dalla concussione ci fa scrivere al fondo del foglietto, in russo, una dichiarazione nella quale ci impegnamo formalmente a far uscire di nuovo entro l'8 di settembre tutte le attrezzature che abbiamo. Cosa che implicitamente era già scritta nella dichiarazione. Il pianto greco mi ha veramente stancato e quando risalgo in macchina mi sembra faticoso perfino mettere in moto. Michal riconta i soldi e si accorge che non avevo affatto sbagliato la prima dichiarazione, e che quindi tutta quella tragedia si poteva evitare facendo solo un po' più di attenzione - vorrei vedere te contare i soldi (tra i quali c'era i 3500 in tagli da 5) davanti a uno che ti fissa e prende nota in russo mentre tu conti in italiano
Usciamo dalla frontiera alle 20,00... dodici ore tonde tonde. Non sembra vero. Tanto che partiamo dimenticandoci di fare l'assicurazione. Dopo 20 kilometri ci ferma la polizia, ci fanno andare nel gabbiotto e io, esausta, comincio a spiegare che è stata proprio solo una dimenticanza... Non l'avessi mai detto!! Gli ho fatto così notare che invece Marco la patente internazionale non ce l'aveva.. E allora cominciano ad accanirsi con lui. A un certo punto Marco perde anche la pazienza.. - ma dove siamo? in tutta Europa è riconociuta la nostra patente, in Francia, Inghilterra, in Austria...Secondo me è meglio prenderli alla buona. Confabulano un po', poi tornano con aria complice - adesso andate a fare l'assicurazione? Si? Ok, poi quando tornate passate di nuovo di qua Torniamo alla frontiera, che incubo. Mentre Michal con Vincenzo e Aurelio vanno a scegliere dove fare l'assicurazione, e ci mettono mezz'ora, io cerco le sigarette. Partiamo che è quasi buio, vado col pensiero all'anno scorso e comincio a fare i calcoli. Eravamo entrati in Russia dopo l'una e siamo arrivati a Pavlovskaja intorno alle 11, quindi 10 ore, va beh che abbiamo mangiato sia pranzo che cena, che ci siamo fermati un sacco di volte per cercare il cambio, ma la vedo brutta... Comunque andiamo, una sosta a mangiare, Michal va in bagno, poi ci vado anch'io e non credo ai miei occhi: un bellissimo bagno tutto piastrellato di fresco, pulito e con le porte a vetri trasparenti!! Me la rido a crepapelle.. E andiamo, andiamo. Ogni tanto si fa benzina, si fa il caffè, vedo Aurelio, seduto dietro nella macchina che dorme abbracciato alla valigia. E poi apre gli occhi che chiedono .. perché? perché non sono andato in aereo? E continuiamo ad andare. Finalmente arriviamo a Pavlovskaja, ma purtroppo nell'albergo nessuno si sveglia. Marco e Michal sono là che bussano e suonano, noi in macchina esausti. Vicino a noi due ubriachi si avvicinano e ci chiedono l'ora: sono le 3 meno un quarto!! Ora dobbiamo decidere cosa fare. Potremmo dormire in macchina, ma domani c'è il meeting, facciamo un ultimo sforzo? Ripartiamo e come degli zombi arriviamo a Rostov alle 5 del mattino. Sta cominciando a fare chiaro. Entriamo nell'hotel che c'è gente al bancone. Ci fanno comunque subito passare, le stanze costano care: 2000 rubli la doppia e 900 la singola, ma che cavolata.. prendiamo tutti la singola naturalmente e ce ne andiamo a dormire 22 ore da Feodosija a Rostov na Donu | 14 gio | |
15 agosto, venerdì | Rostov na Donu | |
Mi sveglio alle 9 e mezzo, ho dormito solo quattro ore, ma sono fresca come una rosa. Scendo a fare colazione e incontro Enzo che conosce l'albergo come le sue tasche, mi accompagna al bar. E' qui da 4 giorni che ci aspetta. Aveva organizzato l'estate diversamente. Dopo essersi scritti per mesi con una ragazza di Taschkent avevano programmato di incontrarsi, prima a Mosca e poi insieme sarebbero andati in Uzbekistan. Invece incontrandosi, già dai primi momenti si era accorto che non sarebbe andata. Mi aveva quindi mandato sms mentre io ero in Ukrajna e ci aveva preceduto a Rostov. Beviamo il caffè , poi scendiamo e io vado in banca. Quando rientro incontro Roberto che mi dice che in albergo c'è uno che lui immagina sia mio cliente, matto come una scarpa, che la sera prima ha urlato a tutti quelli dell'albergo perché lui voleva una suite, quella camera faceva schifo, come si permettevano... ecc, il principe naturalmente. E poi mi dice che ha visto anche un siciliano molto, ma molto imbranato. Uno che secondo lui dovrò portare per mano. Non ho proprio tempo per chiaccherare, penso che ora si riferisca a Hurvinek, il professore siciliano che proprio in quel momento riconosco e saluto, intanto arriva Enzo, li presento e poi scappo a vedere la sala con Michal. Con Enzo ci mettiamo d'accordo che fra mezz'ora andiamo a cercare il pulmino. | 15 ven | |
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Sono nella hall che aspetto Michal e incontro Ferdinando, il principe, che effettivamente ha i suoi lati strani. Da buon toscano parla velocissimamente mangiandosi le parole, è agitatissimo e mi blocca per raccontarmi cosa gli è successo a Kiev dove si è fermato dopo il meeting. Gli dico che non ho molto tempo, devo andare a vedere la sala, a cercare il pulmino, ma lui niente, e letteralmente a forza mi costringe a sedere nella hall in un divano, e comincia il suo terribile racconto:
Ora siamo già in piedi perché per fortuna il portiere è venuto a dirci che nella hall non si può fumare e così siamo venuti qui fuori. Riesco a strappare la mia mano dalla sua dicendogli che nel pomeriggio avrò tutto il tempo che voglio per ascoltare la sua terribile avventura e vedere se posso consigliargli quello che penso sia la cosa migliore da fare. Tanto lo so che ha già deciso lui cosa è meglio Vado con Michal a vedere la sala che naturalmente non c'è, si sono persi il fax e ora è occupata per due giorni, Michal si mette a cercare il fax per far vedere alla tipa che il torto è suo, io penso che a questo punto sia comunque meglio subito decidere un'alternativa. La troviamo un po' piccolina, ma con il bar attaccato e l'aria condizionata. Tutto sommato mi levo un peso. Poi corriamo a cercare il pulmino e verso l'una siamo di nuovo in albergo, molto più tranquilli. Entrando vedo Giorgio in tenuta da mare che sta uscendo. Sono perplessa, gli chiedo come mai si è vestito così, lui dice che gliel'ho detto io.. - Ma scherza?e lui calmo come un papa:
Mi tranquillizza dicendo che certamente si cambierà e che anzi ora va anche a comprarsi una camicia nuova. Speriamo bene!
Con Giorgio e Marketa andiamo a pranzo in un ristorantino sotto l'albergo, fuori, al sole, mangiano Marco e Vincenzo. Michal va a comprare, quando salgo in camera, (nella sua: dormiamo tutti nella singola che costa di meno, ma abbiamo scaricato tutta la roba nella sua) trovo un sacco di salami e dolci. Michal è specialista nel comprare dolci, io non ci riesco, li vedo strani, diversi da quelli ai quali sono abituata e non oso comprarli. Pero' poi li mangio, sono buoni e tanti. Ha preso anche una torta.) Il meeting è molto meglio di quello che ci aspettavamo, ci sono anche due ragazze che hanno la mamma che vive a Torino. ![]() ![]() Durante il meeting arriva anche Paolo, dentista di Torino che da tre mesi a questa parte sta studiando, da solo, il russo. Non andiamo a cena, siamo troppo stanchi, mangiamo solo i dolci e i salami in camera | ||
16 agosto, sabato | Rostov na Donu - Volgograd - Volzhskij | |
Abbiamo chiesto la sveglia alle 5 del mattino: il pulmino aspetta alle 6. Io sono preoccupatissima perché mi sono dimenticata di chiedere a Ferdinando quanti bagagli ha. Il viaggio precedente, quando è andato in Ukraina a Odessa mi ha raccontato di aver pagato 1000 euro di sovraccarico in aereo. (mille euro, non 50 o 100..) Quando scende tiro un sospiro di sollievo, ha soltanto tre valigie Manca ancora Vincenzo, vado al bancone a chiedere se lo hanno svegliato, mi dicono che in camera non risponde nessuno... Andiamo al piano e ci facciamo dare le chiavi: non risponde nemmeno a bussare.. Dormiva tutto vestito, ci dice che è rientrato un'ora fa... Scende anche Roberto di Taranto che è arrivato da Mosca all'una di notte e ha trovato il mio biglietto con il programma mattutino
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Dopo pochi kilometri ci perdiamo
Uno a uno, mentre siamo nel meeting, gli uomini vengono a raccontarmi l'esperienza del pulmino. Uno alla volta perché tutti si lamentano di uno o dell'altro. Il più criticato in assoluto è Giorgio che signora non le dico cosa faceva quel Giorgio, un'indecenza, si annusava le ascelle, si puliva i piedi, si metteva le dita nel naso. Una cosa abominevole, non ci si può staree ancora... certo che in otto a fare un viaggio così... bisognerebbe che la gente sapesse comportarsi, non le pare? una sigaretta dietro l'altra, ma un po' di rispetto..di nuovo io capisco che siamo in otto, e anche quanto mai eterogenei, ma sentire per 8 ore soltanto discorsi da tavernaBell'affare, da domani non sarete più in 8, ma in 10
Salutiamo Ferdinando che domani parte per l'Italia. Mi porge la mano per stringere la mia (non in verticale ma in orizzontale, col palmo all'ingiù in modo che si veda bene l'anello sul mignolo che testimonia la sua aristocrazia) domani parto per Mosca e poi per Venezia che devo riprendermi il cane e poi devo ancora arrivare a Firenze, signora, io non so come faccia lei, io sono stanco solo a pensarci... ma a lei, se le sparano i pallettoni, rimbalzano, sa, è così tosta che i pallettoni rimbalzano, sì, rimbalzano.. | 16 sab | |
17 agosto, domenica | Volzhskij - Saratov | |
Andiamo tutti a fare colazione presto. Il menu è abbastanza vario: wustel, riso, brioches dolci, polpettone, the, succo di albicocca, caffè già zuccherato. Me lo faccio rifare senza zucchero nell'immensa cucina. Mi piace, ci sono le pentole enormi, l'odore di umido, il rumore delle parole come se si sentisse in lontananza per l'eco, le cuoche, tante, grasse e sorridenti. Poi col vassoio si va nella sala che è tutta rivestita di velluto, in un angolo il pianoforte, non si può fumare. Vito vuole far mettere i suoi panini nel forno, 2 confezioni in plastica. speriamo... Il pulmino arriva alle 7 e mezzo. Il tipo è simpatico, comincia a caricare i bagagli, poi ci avverte: con tutte queste valigie, la polizia potrebbe darci la multa, perché l'uscita di sicurezza è ostruita.. Al solito manca qualcuno, corrono a chiamare i ritardatari. Vincenzo non vuole svegliarsi, è tornato stanotte alle 6... e finalmente arriva. Partiamo tutti insieme, poi il pulmino si accosta e ci dice che deve fermarsi per controllare e aggiungere olio. Noi anche dobbiamo andare al distributore, ci diamo appuntamento dopo il ponte, ma evidentemente ci siamo spiegati male perché ci perdiamo La strada per Saratov è lunga e abbastanza noiosa. Il selciato molto dissestato, con asfalto sopra lastre di cemento, tutta ondulata.. All'ingresso in città ci perdiamo l'Audi, li guidiamo con gli SMS, è già l'una passata. | 17 dom | |
Andiamo subito all'albergo dei
meeting dove ci aspetta la solita sorpresa....
Nessuna sala, la nostra prenotazione sparita, questa volta Michal tira fuori il fax di conferma, ma la tipa alla reception che è più odiosa di un cane rognoso risponde che a lei non interessa, non ha fatto lei quel fax, ora la persona che l'ha fatto non c'è, la sala è occupata da una delegazione di sportivi che fanno un congresso. Possiamo tornare domani a lamentarci col direttore o con l'addetta che ha fatto il pasticcio... Roba da ammazzarla. Non propone nessuna alternativa e ci liquida in malo modo. |
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Non abbiamo ora nemmeno il tempo per lamentarcene, andiamo fuori e giriamo per la piazza che conosciamo già bene. Andiamo nell'albergo economico e moderno dove abbiamo dormito l'anno scorso, non hanno nulla (nemmeno le camere per stanotte) |
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Andiamo nel ristorante pizzeria dove Brave-heart si era promosso l'anno scorso,
nemmeno. Allora proviamo nei bar col tendone che sono lungo il fiume, proprio davanti all'albergo dove avevamo prenotato. Ci sono due ragazzi,
lei russa, lui cinese o coreano. Ci dicono che chiamano il proprietario al telefono: va bene, possono affittarci la sala per il pomeriggio (dire
la
sala è un eufemismo: si tratta del marciapiede con il bancone, 10 tavolini e un tendone di plastica bianco che copre il tutto)
Non ci dicono il prezzo, ma noi gli diamo 1000 rubli di acconto.
![]() Cominciamo a scaricare e intanto arriva il pulmino. Io dico agli uomini che l'albergo è comunque caro, che se vogliono possiamo andare poi a dormire ad Engels, la città subito oltre il fiume, ma quasi tutti (ad eccezione Vincenzo e Marco) decidono di dormire lì. Il meeting di per sé stesso è una delusione. Arrivano soltanto una decina di ragazze. C'è il sole, un vento fortissimo. Visto che nel bar cucinano anche, ne approfittiamo tutti per mangiare qualcosa, pollo, patatine, coca-cola. A un certo punto arriva la titolare che prende Michal in disparte e gli chiede 600 $ !! Non ho sbagliato a scrivere, ha proprio chiesto 600 dollari per l'affitto della sala per 4 ore. - Deve capire, noi abbiamo tutti clienti affezionati..(c'erano due ubriachi che peraltro sono rimasti) -qui c'è un giro di soldi... Non posso perdere l'incasso...Michal è stupefatto: - Ma questa è una cifra che non ci chiedeva nemmeno l'hotel qui davanti per una sala grande per 70 persone...No, a noi proprio non va bene - E allora mi dispiace, ma non posso affittarvi il localeQuesta è pazza, in poche parole, non ci ha affittato il locale e il rusultato è abbiamo continuato a restare lì, abbiamo offerto la coca-cola alle ragazze sedute e non abbiamo più pagato una lira... ad eccezione dell'acconto Nel locale sono arrivati altri due avventori, hanno preso una birra e se ne sono andati
![]() Finiamo il meeting alle 6, non c'è più nessuno. Michal ed io andiamo a cercare il pulmino per l'indomani e se troviamo un albergo economico in città per stasera, Marketa va a spasso con gli altri. Troviamo il pulmino, ma non l'albergo e quindi andiamo a recuperare Marketa e poi partiamo per Engels che è vicinissimo, appena al di là del ponte sul Volga. Troviamo subito l'unico albergo di Engels e prendiamo le stanze, una suite a tre letti senza bagno e una singola perché ha il bagno. Resta poi ancora una doppia per Vincenzo e Marco. La tipa della reception insiste per farcele vedere, sono orrende, ma lo sapevamo già e non battiamo ciglio. Scendiamo per dare i documenti e inizia una discussione irreale - devo darle i documenti? Sono le 10 di sera chi vuoi che venga in un posto come questo? Avvertiamo Marco e Vincenzo, spieghiamo la strada, la situazione e andiamo a mangiare. Troviamo un bel posticino in un parco, con i tavoli sotto gli ombrelloni. Rientriamo quasi subito, siamo proprio stanchi e io devo andare urgentissimamente in bagno.
Alla reception c'è una coppia che si sta registrando, mamma mia se si prendono la stanza di Marco e Vincenzo? Michal non si preoccupa, dice che quelli fra un'ora sono già andati via... Quindi non ci preoccupiamo e andiamo a dormire. .. fa molto caldo, più che altro c'è tanta umidità, direi che l'errore fatale l'ha fatto Michal, aprendo non solo la finestra, ma anche il battente zanzariera. Cosa pensava? che sarebbe entrata più aria? Se a questo aggiungiamo che la finestra è a 10 centimetri da un lampione ci si può immaginare cosa è capitato... Tutta la notte mangiati dalle zanzare. Verso mezzanotte mi sembra di impazzire e costringo Michal ad accompagnarmi sotto per cercare nella macchina l'autan. Me ne metto in quantità industriale, se ne mette pure Michal che lo detesta e Marketa. Alle 4 del mattino Michal si alza per andare in bagno e trova Marketa furibonda seduta sul letto che, in perfetto italiano, gli dice non ho dormito nemmeno uno minuto!!!Al ritorno Michal mi racconta di aver visto Vincenzo che usciva da una quarta stanza (?!!) con una... | ||
18 agosto, lunedì | Saratov - Engels | |
Dormiamo più del solito, partiamo alle 9. Oggi non c'è nessun meeting, solo la tappa di avvicinamento. Dopo un'ora di viaggio ci arriva un SMS da Enzo che ci dice che l'autista non arriva. Studiamo il da farsi, intanto ce ne arriva un altro che dice che l'autista è arrivato con un vice-autista e vogliono il doppio del prezzo pattuito, (dicendo che non aveva previsto il ritorno). Gli consiglio di non pagare per ora e che all'arrivo ci siamo noi, abbiamo ben stabilito l'andata e il ritorno a 300 dollari, non possono giocare sul fatto che ora non siamo lì a ribattere. Per fortuna si arrangiano e si accordano Nel frattempo noi facciamo colazione e poi, siccome devo assolutamente prendere qualcosa per la dissenteria, cerco una farmacia, non la troviamo, ma Marco mi dice che ce l'ha lui l'Imodium, solo che è scritto in russo perché è dell'anno scorso, comprato a Odessa. Michal legge le istruzioni e.. ne prendo 4 anziché 2. Così finisce il mio allucinante periodo di ispirazioni ed inizia un terrificante periodo di stitichezza. Ci fermiamo a mangiare lungo la strada, nella stessa piazzola dell'anno scorso, solo che ora i locali (gabbiotti) sono tutti diversi. Arriviamo a Samara verso le 4 del pomeriggio e cominciamo a cercare l'albergo. Per prima cosa andiamo in quello che abbiamo prenotato. Entra solo Michal e ci racconta che, non solo, non hanno la prenotazione (ci avrei scommesso), ma anche non accettano gli stranieri e non hanno neppure l'acqua calda. Siamo tutti d'accordo che non insistiamo, va benissimo e ne cerchiamo un altro. Poi avvertiremo tutti. Per giunta non è nemmeno in centro. Andiamo all'hotel dell'anno scorso e hanno solo singole a 900 rubli a testa. Nemmeno a parlarne. Ne passiamo altri 5 o sei e sempre o hanno prezzi impossibili e senz'acqua, o non prendono stranieri. Facciamo la città in lungo e in largo, finché con un perfetto colpo di fortuna troviamo le camere nell'ultimo albergo della lista, nella via centrale, ha 10 stanze libere, a prezzi accettabili, senza acqua calda (ma intanto le camere non hanno nemmeno il bagno...) Andiamo allora davanti all'hotel dell'anno scorso per incontrare il pulmino che sta arrivando. Gli diciamo di seguirci e torniamo allo Zhiguli.
Noi prendiamo una a tre letti, poi Michal aiuta gli altri a prendere le rispettive stanze. La tipa della reception chiede a Michal -Volete le camere singole?Ma che discorso.... Tutti sistemati, più o meno contenti, perché la singola è stata un po' contesa, andiamo a cena nel fast-food lì vicino ![]() | 18 lun |
pagina scritta e curata da Michal Maruska & Elisabetta de Carli Maruskova.